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Le camelie sono piante acidofile, cioè piante che crescono agiatamente in terreni a reazione acida o moderatamente acida: p H compreso tra 4, 6 e 6. Amano terreni freschi e ricchi di sostanza organica, con un buon drenaggio e una buona aerazione per evitare fenomeni di asfissia radicale che possono determinare il deperimento delle piante.
Il vantaggio della coltivazione di camelie in contenitore consiste nella possibilità di spostare le piante in funzione delle condizioni ambientali. Inoltre non sussistono problemi per il substrato, poiché si può agevolmente utilizzare il terriccio per piante acidofile reperibile in commercio.
Le camelie coltivate in vaso, a differenza di quelle in piena terra, hanno crescita limitata e possono arrestare lo sviluppo se non si attua la pratica della rinvasatura almeno ogni due o tre anni.
E’ bene tenere presente che, essendo limitato il terreno a disposizione delle piante, altrettanto limitata sarà la disponibilità di acqua ed elementi nutritivi.
Le camelie in vaso dunque necessitano costantemente di irrigazione ed è consigliabile una fertilizzazione periodica. Può essere utile disporre uno strato di pomice sul fondo del vaso per migliorare il drenaggio e mettere uno strato di foglie sulla superficie del terreno (pacciamatura).
Per prima cosa è opportuno scegliere posizioni in mezz’ombra o in ombra e protette dalle forti correnti d’aria. Individuata la posizione, bisogna considerare la reazione del terreno (pH). In terreni acidi, per piante di dimensioni medio-piccole (fino a 1,5 m di altezza), è sufficiente scavare una buca del diametro di circa 70 cm e profondità di 60 cm; il terreno estratto viene miscelato con della torba bionda, per aumentarne la porosità ed il tenore in sostanza organica.
La pianta viene quindi messa a dimora utilizzando la miscela per colmare la buca.
Nei terreni neutri o leggermente basici, si può operare come sopra, avendo cura di scavare una buca di dimensioni maggiori e aumel1tare la quantità di torba bionda da utilizzare per colmare la buca. In alternativa alla torba bionda può essere impiegato terriccio per piante acidofile. In terreni a reazione alcalina le camelie spesso crescono male, clorotiche e stentate.
Si possono tuttavia piantare in piena terra, ad esempio applicando . un foglio di polietilene aderente alle superfici laterali della buca prima di riempirla con terra per piante acidofile, in modo da creare una soluzione di continuità tra il terreno esterno alla buca ed il terriccio utilizzato per la piantagione. E’ consigliabile, inoltre, disporre sul fondo della buca uno strato di materiale drenante, come ghiaia o pomice.
Per le camelie piantate in parchi e giardini il ricorso all’irrigazione è da considerarsi un intervento di soccorso da eseguire solo nei primi periodi, dopo il trapianto ed eventualmente nei mesi più caldi e siccitosi.
Le piante in vaso richiedono un rifornimento idrico in funzione della stagione in corso. Il bisogno è minimo nel periodo invernale, ma aumenta con l’inizio della fioritura e con la ripresa vegetativa, per raggiungere il suo massimo in estate.
E’ di fondamentale importanza considerare le caratteristiche dell’acqua utilizzata per l’irrigazione ed in particolare il tenore in calcare. Un ‘acqua eccessivamente calcarea, infatti, a lungo andare può essere causa di danni consistenti alle piante. E’ dunque buona norma, in questi casi, far “posare” l’acqua in un contenitore per una notte, prima di utilizzarla, in modo che parte del calcare possa precipitare sul fondo del contenitore stesso non essendo così immesso nei vasi con la bagnatura.
Per la camelia si possono utilizzare sia concimi organici che minerali.
Gli elementi nutritivi di maggior rilevanza sono l’azoto (N), il fosforo (P) e il potassio (K); in particolare, per la concimazione possono essere utilizzati concimi composti con rapporto N:P:K = 2:0,8:1.
Riguardo agli elementi nutritivi richiesti in modeste quantità, è da rilevare una frequente manifestazione, soprattutto nelle piante in piena terra , di sofferenze dovute a carenza di ferro; questo elemento infatti, è scarsamente disponibile nei terreni acidi in cui prosperano le camelie. E’ possibile ovviare a questo problema con la somministrazione di prodotti specifici come il Sequestrane o altri chelati di ferro, oppure utilizzando concimi acidificanti.
La pacciamatura è una pratica agronomica che consiste nell’utilizzare materiali vegetali o plastici per coprire il terreno nel quale si accrescono le radici per esempio di una camelia; i materiali più indicati, in questo caso, sono foglie secche, ottime quelle di faggio e aghi di pino.
La pacciamatura apporta diversi vantaggi alle condizioni del terreno e alla crescita delle camelie: mantiene un buon grado di umidità, impedisce la crescita delle maleerbe, protegge le radici dal gelo invernale ed infine, quando si utilizzano foglie, apporta sostanza organica ed elementi nutritivi al terreno.
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